Riparazione carene
Attrezzatura: in dotazione
Attrezzatura speciale: Collanti epossidici
Come riparare una carena danneggiata
Spesso per colpa di una macchia d'olio o del brecciolino sul selciato, o ancora peggio per colpa di qualche "ignoto", ci troviamo con le carene danneggiate. Visto che la sostituzione non costa pochi danari, e la probabilità che accada nuovamente esiste sempre, vediamo come si può porre rimedio a piccole rotture. Tutte le informazioni che seguono sono basate sia su esperienza personale diretta, che su consigli di amici della LISSTA. Ogni correzione o aggiunta è ovviamente gradita.
- Materiali da usare
- Preparazione
- Riparazioni
- Finitura
Materiali da usare
Di metodi per incollare le carene ce ne sono molti, qualcuno usa scaldarle e fondervi stecche del medesimo materiale (complesso e dal dubbio risultato) un tempo invece andava per la maggiore la classica vetroresina con relativa fibra di vetro che va bene si attacca bene e se fatta come si deve non da problemi pur essendo più rigida della plastica ed é l’ideale per ricostruire grosse superfici, però il tempo è passato, la tecnologia dei materiali migliorata quindi questo materiale é stato quasi totalmente soppiantato dalle colle epossidiche bicomponenti.
Queste colle rispetto alla resina hanno molti vantaggi, sono più elastiche, non colano, non puzzano (la resina é asfissiante), sono meno aggressive con alcune plastiche e con le nostre dita.
Nei Brico e in molte ferramenta si trovano scansie complete con 1000 nomi "araldite, epoxy, salda forte……." e marche diverse "Henkel, Uhu, Bostik, Bison…" ma alla fine sono tutte molto simili, l’importante è che siano a due componenti (quindi due tubetti) da miscelare in parti uguali. Evitate quelle colorate o trasparenti in favore di quelle grigie, come evitate quelle in siringhe e privilegiate quelle nei classici tubetti, più pratici e durevoli. Si dividono in:
Liquide (pastose) rapide in tubetti piccoli e abbastanza costosi, comode perché induriscono e hanno una discreta forza dopo soli 15 minuti, fantastiche per riparazioni d’emergenza (non solo di carene ma di radiatori ecc.). Le più note sono "acciaio rapido" della bostik.
Liquide (pastose) di lenta essicazione, si trovano in tubi molto più grossi (90gr anziché 40 delle rapide) che costano come quelli piccoli, iniziano a indurire dopo 6 ore, in questa fase bagnandosi le dita è possibile lisciarle e modellarle accuratamente, l’essicazione avviene in 12/24 ore. Sono molto economiche e comode per lavorare con calma senza l’assillo che secchi improvvisamente. Tra le più note c’è "marmo e ferro" dalla Henkel o "salda forte" della Bostik.
Solide, tipo pongo in pratici stick da "affettare" e impastare con le mani, molto pratiche per ricostruire parti mancanti, tra le più diffuse il "bisont".
Preparazione
Per tutti i punti da incollare la prima cosa da fare e' pulire molto bene, la parte danneggiata, lavatela bene eliminando quanto più sporco possibile. Poi passate con della carta vetrata di grana grossa (100) la parte da incollare in maniera da rendere la superficie molto ruvida e priva di vernice. Pulite e sgrassate bene, usando del normalissimo alcol o aceto da cucina, non usate diluenti o trieline, intaccano la plastica e le vernici.
Ricostruzione di un supporto inferiore fiancatina (transalp 600)
Dopo aver preparato bene la parte procedere alla ricostruzione del supporto in base al tipo di rottura presente, se si tratta solo dell'apertura dell'occhiello e la perdita del gommino antivibrazione, è sufficiente completare la parte mancante con lo stick epossidico ed inserendo un anello passacavo in gomma di quelli usati dagli elettricisti.
Se invece la spaccatura e' molto più grave, si dovrà incollare del materiale al fine da creare il nuovo supporto.
Se il supporto mancasse del tutto si può sostituire con una lamiera piegata e forata, fissandola alla carena o con la solita colla epossidica oppure con un foro e una bella vite passante, facendo attenzione naturalmente a metterla nella corretta posizione.
Ricostruzione di un perno fiancatina
Se si dispone del perno rotto (auspicabile) sarà sufficiente fissarlo con del classico "attak" e successivamente irrobustire bene la zona con un bello strato di epossidica.
Oppure se non si ha più il perno lo si può ricostruire usando la colla in stik e conformandola con le mani fino ad ottenere la giusta forma (guardate l’altra fiancata per farvi un idea della lunghezza e della forma)
Ultimamente con la stampa 3D é possibile ricostruirli, sui vari siti (www.Thingiverse.com ecc.) cercando come "transalp" ci sono diversi progetti già fatti e alcuni venditori che li offrono sui siti di e-commerce. La raccomandazione di chi li ha realizzati é di usare un materiale che si incolli con l'epossidica (ABS o simili) e di stamparli "distesi" in modo che il layer sia opposto allo sforzo che si crea quando lo si toglie dalla moto.
thingverseImmagine tratta dal sito Thingverse.com
Ricostruzione parti mancanti
Qualora alcune parti come occhielli o pezzi si fossero sgretolati o persi, nessun problema, potrai rifarli con la colla in stick svasando bene la parte esterna in modo che abbia una buona superficie di presa (all’interno non c’è problema, si può abbondare). Ottimi Risultati si ototngono anche con al colla liquida stendendo diversi strati di nastro carte quale base dove stendere la colla, a colla secca stacca il nastro e rimane una solida riparazione. Nella foto un pezzo di carena ricostruita proprio in prosimità delll'occhiello.
Riparazione di una crepa
Questa è la cosa che porta maggiore impegno, solitamente a seguito di una caduta possono crearsi delle profonde crepe. Per ripararle bisogna agire sia dall’esterno che dall’interno.
Se la parte è visibile bisognerà curare bene la parte esterna,
raspando con la punta di un taglierino o un dreemel svasa bene la crepa non deve essere una crepa ma uno spacco a V aperto almeno di 45 gradi per lato in modo che la colla abbia superficie di presa. Prolunga bene la scanalatura anche dove la crepa sembra finita o é minima altrimenti alla prima sollecitazione si aprirà.
A questo punto meglio incollare il retro, metti del nastro per tenere ben allineati i due pezzi che di solito si muovono, sul retro stendi 3/4mm per un paio di cm di epossidica.
Quando tutto è secco e ben robusto passa al lato esterno.
Stendi con una spatolina l'epossidica (solo quella liquida in questo caso) riempiendo bene lo svaso senza eccedere troppo però (nell'esempio in foto è già fin troppa).
Quando sarà secca puoi portarla in carrozzeria o prepararla tu per la verniciatura dando da prima una bella passata con carta media 120/150 per levare ogni eccesso di colla, se serve (molto probabile) dai una leggere stuccatura con stucco per carrozzeria una grattata con carta ad acqua grana 180, ed ecco come si presenta pronta per la verniciatura.
una bella mano di fondo (anche in bomboletta ne esistono di decenti…. ma anche di pessimi, occhio... usa una buona marca sempre!) una ultima finitura con carta sempre ad acqua da 360/400 ed é pronta per la mano di colore finale.
Finitura
Prima di portare il pezzo dal carrozziere sarà opportuno individuare il codice colore originale della nostra moto, questo è riportato su una targhetta posta sotto la sella.
Se non vi rivolgete ad un carrozziere, con questo codice, i colorifici DuPont (e alcuni altri) dispongono delle cartelle colore Honda e sono in grado di identificre e replicare il colore. In alternativa portando la fiancatina come campione presso un buon colorificio con l'ausilio del tintometro (e di un occhio esperto) sono in grado di replicare la tinta anche senza conoscerne i codici.
Un grazie particolare per alcune di queste foto a Starflex.
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